UN CONDOMINIO CON VALENZA SOCIALE.
Si estende in lunghezza per quasi mezzo chilometro ed è l’edificio più lungo di Los Angeles, nella splendida e assolata California.
A molti potrebbe sembrare il pazzo e presuntuoso tentativo di un progettista di stabilire un nuovo record, realizzando un'opera tanto mastodontica quanto scellerata, ma trattasi invece di un interessante e innovativo esperimento di housing sociale, che merita attenzione e rispetto. Infatti e paradossalmente, come ben noto a sociologi, architetti, urbanisti e amministratori pubblici, il binomio metropoli-solitudine è dato per scontato e ineluttabile, soprattutto nei grattacieli e nei grandi contesti abitativi sviluppati in verticale, dove non c’è motivo per recarsi in un piano diverso dal proprio e dove mancano spazi comuni per incontrarsi e socializzare. |
È ovvio che bisogna disporre di una vasta superficie per proporre un’alternativa al grattacielo, proprio come quella dell’ex area industriale di One Santa Fe a Los Angeles, che si snoda tra il fiume e la ferrovia, dove Maltzan ha voluto appunto ricreare il tessuto sociale tipico di un quartiere pieno di case unifamiliari, ma in un contesto denso di appartamenti e alloggi.
Forse a lasciare un po' perplessi è proprio questa eccessiva concentrazione di unità abitative, costate ben 165 milioni di dollari, ma d'altro canto i promotori del progetto sostengono che più lungo è l’edificio, più opportunità hanno i residenti per incontrarsi tra loro e formare quei legami e quelle relazioni sociali che si possono facilmente trovare solo in una comunità di periferia molto unita e integrata.
In sostanza, l'obiettivo fondamentale che ha ispirato il progetto è stato proprio quello di realizzare un grande quartiere sotto un unico tetto. Il conseguente rischio di produrre un effetto formicaio, eventualità tutt'altro che apprezzabile, è stato scongiurato da alcune astute accortezze e felici decisioni progettuali. |
Al piano superiore si trovano appartamenti, parcheggi e una serie di servizi per la comunità, come la piscina, sale riunioni, un centro benessere e uno dedicato allo yoga.
E ancora, sul tetto del ponte che collega le due unità c’è una sala cinematografica a cielo aperto, mentre al secondo dei tre piani sono previsti numerosi spazi ludici e per il tempo libero, attrezzati anche per ospitare iniziative sociali ed eventi di vario genere.
Molti sono anche i corridoi interni ed esterni dove soffermarsi per chiacchierare, come fossero il cortile, la corte o l'atrio di un palazzo.
Il 20% degli spazi disponibili è stato riservato all’housing sociale, mentre la restante parte dell'immobile è oggetto di vendite e locazioni con trattative riservate. |
Certamente, trattasi comunque di un interessante tentativo di affrontare e risolvere le problematiche in larga scala che la crescente urbanizzazione solleva, inserendo nei modelli progettuali e costruttivi nuovi approcci e radicali cambiamenti.