L’AVVENTO DELLA DOMOTICA STA RIVOLUZIONANDO IL DESIGN E LA FRUIBILITA’ DI SEMPLICI PULSANTI E INTERRUTTORI DI COMANDO.
Nella lunga storia dell’abitare l’energia elettrica, con l’elettrificazione diffusa, ha permesso solo recentemente un salto di qualità nella gestione della casa, degli edifici e dell’abitare.
La Domotica, con le tecnologie digitali dell’informazione e della comunicazione (ICT), sta producendo un’ulteriore rivoluzione che è destinata a determinare nuovi modi e stili dell’abitare nello spazio antropico.
Ecco quindi che oggi semplici pulsanti e tradizionali interruttori di comando cambiano look e funzionalità, predisponendosi agli scenari della nuova “Digital Home”.
C’ERA UNA VOLTA IL PULSANTE
C’era una volta il pulsante per accendere la luce; prima dell’avvento della Domotica, le funzionalità degli impianti elettrici dovevano essere definite in fase progettuale con cura, attenzione e preveggenza, per poi essere realizzate dall’elettricista in “logica cablata”, ossia collegando elettricamente i vari pulsanti di comando con le rispettive utenze.
Per questo motivo nei muri delle nostre case correvano kilometri di fili elettrici che, come in una caotica rete autostradale, interconnettevano in modo variegato pulsanti e interruttori con punti luce e prese di corrente.
Sfortunati sono stati coloro che abitando la loro casa hanno avuto modo di constatare come con un pulsante esistente sarebbe stato più utile, opportuno e vantaggioso comandare anche (o meglio) un’altra lampadina.
I pulsanti tradizionali sono stati quindi nella storia oggetti elettromeccanici “stupidi” e passivi, inconsapevoli e ignari del ruolo da svolgere all’interno dell’abitazione.
Le aziende che li hanno prodotti e commercializzati si sono sbizzarrite a dismisura con il design delle loro placche, conquistando il mercato prevalentemente con l’estetica e l’originalità della cornice.
Ora, come per incanto, nella casa domotica il pulsante si sta magicamente e tecnologicamente trasformando, diventando attivo e “intelligente”, capace di dialogare e interoperare con qualsiasi componente inserito o inseribile nel sistema, sia esso un punto luce dimmerizzato, una motorizzazione per la tapparella, una telecamera, un impianto di riscaldamento o raffrescamento, una centralina antifurto e antintrusione o un’apparecchiatura per l’irrigazione del giardino.
DESIGN MINIMALISTA, MA TECNOLOGICO
L’attenzione dell’utenza si sta spostando oggi sulla funzione e sulla fruibilità, mentre il design del pulsante domotico diventa minimalista, rivendicando però sempre e comunque la sua natura tecnologica.
Esempio evidente di questa tendenza è Trancent di Merten, il primo pulsante al mondo realizzato in vetro, all’apparenza semplice, piatto e discreto, in cui la trasparenza è trasformata in forma e funzionalità grazie a un sensore elettronico (resistivo) posizionato sotto la cover.
Il pulsante è offerto in tre varianti dimensionali, rispettivamente con la disponibilità fino a quattro, otto e dodici contatti, in vetro e vetro satinato, con possibilità di applicare anche serigrafie e personalizzazioni grafiche.
La sua superficie piana in vetro, che occulta alla vista la presenza dell’area tattile, può essere un’ideale soluzione estetica di tipo universale e risulta vantaggiosa anche per la pulizia.
La totale assenza di parti in movimento rende l’uso piacevole e confortevole, evita fastidiosi “click” e previene malfunzionamenti e rotture di natura elettromeccanica.
La connettività a un bus KNX per l’integrazione domotica è ovviamente intrinseca e scontata.
LA TECNOLOGIA “TOUCH SENSITIVE”
Leonardo da Vinci sosteneva che la semplicità è la massima sofisticazione; questa affermazione sembra aver ispirato i progettisti di Basalte, emergente azienda belga che introduce sul mercato Sentido, Tacto e Mona, tre linee di originali pulsanti domotici retroilluminati a LED che si avvalgono della tecnologia brevettata “multi-touch”, per intenderci quella che molti appassionati del marchio della mela hanno già avuto modo di apprezzare sull’iPod Touch e sull’iPhone di Apple.
In questi originali e innovativi pulsanti luminosi si coniugano magistralmente semplicità, design, tecnologia e alta qualità per aumentare il comfort semplificando la “user experience” nelle case moderne.
Secondo questo orientamento, il pulsante domotico deve essere bello alla vista e al tatto, ma deve anche emozionare risultando piacevole e divertente durante il suo impiego.
La sensibilità al tatto e allo sfioramento, grazie anche alle generose dimensioni fisiche, rende questi pulsanti apprezzabili in qualsiasi contesto applicativo, ma risulta straordinariamente efficace e opportuna per migliorare l’accessibilità alla Domotica quando l’utenza è debole (persone disabili o anziane).
La retroilluminazione a LED è multicromatica e può essere sapientemente gestita dal sistema domotico differenziando di volta in volta il colore del feedback luminoso in funzione dei contesti e dei comandi attuati.
Nel top di gamma i pulsanti possono anche disporre di una sonda integrata per la rilevazione della temperatura ambientale, soluzione che andrebbe a sostituire il classico termostato.
LA TECNOLOGIA “WIRELESS”
L’evoluzione tecnologica ha introdotto la connettività senza fili nelle nostre case, rendendola familiare anche ai più diffidenti; grazie al “wireless” il pulsante domotico può diventare anche telecomando.
Come noto agli addetti ai lavori, l’ADI Index raggruppa ogni anno i migliori progetti del design italiano selezionati dall’Osservatorio istituito dall’Associazione per il Design Industriale (ADI).
Tra questi, nella categoria “design per l’abitare”, è stato inserito il telecomando domotico multifunzione My Home, nato dalla Direzione Sviluppo Prodotti di BTicino e dalla creatività della designer Avril Accolla.
Caratterizzato da un aspetto minimale e funzionale, il telecomando è stato progettato secondo i canoni del Design For All, è prodotto in diverse configurazioni a due o quattro tasti (usati singolarmente o associati a coppie in combinazioni personalizzabili) e può incorporare anche una chiave elettronica di sicurezza.
Il suo design consente di essere utilizzato come se fosse un portachiavi o di essere appeso al collo come un ciondolo, divenendo un oggetto di interfaccia personale per la fruizione quotidiana della Domotica.
Diversi sono stati gli accorgimenti studiati in fase di progetto per assicurare al telecomando un utilizzo intuitivo e gradevole, consono a un ampio spettro di potenziali utilizzatori.
I requisiti di variabilità e flessibilità applicativa hanno suggerito di realizzare una soluzione ergonomica sfruttando sia il contrasto tattile sia quello cromatico e gestendo il bisogno di differenziazione e identificazione dei tasti con alcune scelte iconiche che permettono diverse possibilità di decodifica e di associazione.
Sui tasti è infatti possibile leggere un numero (1, 2, 3, 4) o una figura (punto, linea, triangolo, quadrato) o un concetto (pari, dispari), piuttosto che altre libere associazioni.
Nel caso della versione con chiave elettronica, un sensibile avvallamento ne segnala la posizione: avvicinando questa faccia alla serratura, si può quindi comandare l’apertura della porta e attivare automaticamente lo scenario domotico di “welcome”.
Per consentire all’utilizzatore, seppur saltuariamente, di accedere all’interno del telecomando per la sostituzione delle batterie, è stato previsto un sistema di apertura della scocca molto semplice, che si ottiene ruotando sull’asse l’anello portachiavi: un gesto che può trasformare il telecomando anche in un simpatico gioco ludico antistress.
Ma la connettività senza fili può consentire anche di aggiungere un pulsante di comando ovunque lo si desideri, con immediatezza e senza dover ricorrere a opere murarie, per esempio, utilizzando l’interruttore “wireless” System RF di Gewiss, che comunica con l’impianto domotico grazie a un dispositivo elettronico a radiofrequenza.
La pulsanteria può essere installata su qualsiasi superficie tramite nastro biadesivo, oppure fissata a muro con appositi tasselli.
Il modulo attuatore può trovare invece giusta collocazione nelle esistenti cassette o scatole di derivazione, oppure liberamente nei controsoffitti; varie e ben note problematiche di installazione dovute a superfici vetrate, a muri affrescati o alla presenza di mobilio ingombrante e invasivo vengono così brillantemente risolte.
Oltre a soluzioni universali, sempre Gewiss nella linea Chorus propone anche pulsanterie senza fili a quattro tasti dedicate specificatamente alla gestione dell’impianto antifurto, in cui due tasti sono riservati per l’inserimento/disinserimento dell’antifurto e gli altri due per selezionare una modalità di funzionamento parziale (per esempio, zona giorno o zona notte).
LA FRUIBILITA’ “INTELLIGENTE”
Gli esempi e i riferimenti qui riportati mostrano come sia possibile combinare con successo e in modo intelligente concetti innovativi, soluzioni pratiche e perfezione tecnologica.
La fruizione di queste opportunità deve però essere adeguatamente colta dai progettisti domotici, i quali rompendo con le soluzioni tradizionali e gli schemi del passato devono saper recepire con creatività e vero spirito innovativo le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie.
Questa sfida è già stata colta da LivingTECH (www.livingtech.it), che progettando e sviluppando avanzate soluzioni domotiche propone tra i vari algoritmi software per il controllo e l’automazione dell’abitazione anche la possibilità che i pulsanti possano “intelligentemente” e dinamicamente attribuirsi funzionalità diverse, per esempio, a seconda dello specifico momento temporale (giorno/notte), oppure della necessità di modificare alcuni comandi o aspetti funzionali contestuali a uno scenario preconfigurato.
La retroilluminazione persistente dei pulsanti domotici ha senso poi che sia automaticamente esclusa durante le ore diurne o comunque in presenza di sufficiente luce ambientale: come tutti sappiano, oggi viviamo in tempi moderni in cui gli sprechi, soprattutto quelli energetici, devono essere banditi.
Estratto da un mio articolo pubblicato sulla rivista Digital Home.
>>> Scarica documento
Nella lunga storia dell’abitare l’energia elettrica, con l’elettrificazione diffusa, ha permesso solo recentemente un salto di qualità nella gestione della casa, degli edifici e dell’abitare.
La Domotica, con le tecnologie digitali dell’informazione e della comunicazione (ICT), sta producendo un’ulteriore rivoluzione che è destinata a determinare nuovi modi e stili dell’abitare nello spazio antropico.
Ecco quindi che oggi semplici pulsanti e tradizionali interruttori di comando cambiano look e funzionalità, predisponendosi agli scenari della nuova “Digital Home”.
C’ERA UNA VOLTA IL PULSANTE
C’era una volta il pulsante per accendere la luce; prima dell’avvento della Domotica, le funzionalità degli impianti elettrici dovevano essere definite in fase progettuale con cura, attenzione e preveggenza, per poi essere realizzate dall’elettricista in “logica cablata”, ossia collegando elettricamente i vari pulsanti di comando con le rispettive utenze.
Per questo motivo nei muri delle nostre case correvano kilometri di fili elettrici che, come in una caotica rete autostradale, interconnettevano in modo variegato pulsanti e interruttori con punti luce e prese di corrente.
Sfortunati sono stati coloro che abitando la loro casa hanno avuto modo di constatare come con un pulsante esistente sarebbe stato più utile, opportuno e vantaggioso comandare anche (o meglio) un’altra lampadina.
I pulsanti tradizionali sono stati quindi nella storia oggetti elettromeccanici “stupidi” e passivi, inconsapevoli e ignari del ruolo da svolgere all’interno dell’abitazione.
Le aziende che li hanno prodotti e commercializzati si sono sbizzarrite a dismisura con il design delle loro placche, conquistando il mercato prevalentemente con l’estetica e l’originalità della cornice.
Ora, come per incanto, nella casa domotica il pulsante si sta magicamente e tecnologicamente trasformando, diventando attivo e “intelligente”, capace di dialogare e interoperare con qualsiasi componente inserito o inseribile nel sistema, sia esso un punto luce dimmerizzato, una motorizzazione per la tapparella, una telecamera, un impianto di riscaldamento o raffrescamento, una centralina antifurto e antintrusione o un’apparecchiatura per l’irrigazione del giardino.
DESIGN MINIMALISTA, MA TECNOLOGICO
L’attenzione dell’utenza si sta spostando oggi sulla funzione e sulla fruibilità, mentre il design del pulsante domotico diventa minimalista, rivendicando però sempre e comunque la sua natura tecnologica.
Esempio evidente di questa tendenza è Trancent di Merten, il primo pulsante al mondo realizzato in vetro, all’apparenza semplice, piatto e discreto, in cui la trasparenza è trasformata in forma e funzionalità grazie a un sensore elettronico (resistivo) posizionato sotto la cover.
Il pulsante è offerto in tre varianti dimensionali, rispettivamente con la disponibilità fino a quattro, otto e dodici contatti, in vetro e vetro satinato, con possibilità di applicare anche serigrafie e personalizzazioni grafiche.
La sua superficie piana in vetro, che occulta alla vista la presenza dell’area tattile, può essere un’ideale soluzione estetica di tipo universale e risulta vantaggiosa anche per la pulizia.
La totale assenza di parti in movimento rende l’uso piacevole e confortevole, evita fastidiosi “click” e previene malfunzionamenti e rotture di natura elettromeccanica.
La connettività a un bus KNX per l’integrazione domotica è ovviamente intrinseca e scontata.
LA TECNOLOGIA “TOUCH SENSITIVE”
Leonardo da Vinci sosteneva che la semplicità è la massima sofisticazione; questa affermazione sembra aver ispirato i progettisti di Basalte, emergente azienda belga che introduce sul mercato Sentido, Tacto e Mona, tre linee di originali pulsanti domotici retroilluminati a LED che si avvalgono della tecnologia brevettata “multi-touch”, per intenderci quella che molti appassionati del marchio della mela hanno già avuto modo di apprezzare sull’iPod Touch e sull’iPhone di Apple.
In questi originali e innovativi pulsanti luminosi si coniugano magistralmente semplicità, design, tecnologia e alta qualità per aumentare il comfort semplificando la “user experience” nelle case moderne.
Secondo questo orientamento, il pulsante domotico deve essere bello alla vista e al tatto, ma deve anche emozionare risultando piacevole e divertente durante il suo impiego.
La sensibilità al tatto e allo sfioramento, grazie anche alle generose dimensioni fisiche, rende questi pulsanti apprezzabili in qualsiasi contesto applicativo, ma risulta straordinariamente efficace e opportuna per migliorare l’accessibilità alla Domotica quando l’utenza è debole (persone disabili o anziane).
La retroilluminazione a LED è multicromatica e può essere sapientemente gestita dal sistema domotico differenziando di volta in volta il colore del feedback luminoso in funzione dei contesti e dei comandi attuati.
Nel top di gamma i pulsanti possono anche disporre di una sonda integrata per la rilevazione della temperatura ambientale, soluzione che andrebbe a sostituire il classico termostato.
LA TECNOLOGIA “WIRELESS”
L’evoluzione tecnologica ha introdotto la connettività senza fili nelle nostre case, rendendola familiare anche ai più diffidenti; grazie al “wireless” il pulsante domotico può diventare anche telecomando.
Come noto agli addetti ai lavori, l’ADI Index raggruppa ogni anno i migliori progetti del design italiano selezionati dall’Osservatorio istituito dall’Associazione per il Design Industriale (ADI).
Tra questi, nella categoria “design per l’abitare”, è stato inserito il telecomando domotico multifunzione My Home, nato dalla Direzione Sviluppo Prodotti di BTicino e dalla creatività della designer Avril Accolla.
Caratterizzato da un aspetto minimale e funzionale, il telecomando è stato progettato secondo i canoni del Design For All, è prodotto in diverse configurazioni a due o quattro tasti (usati singolarmente o associati a coppie in combinazioni personalizzabili) e può incorporare anche una chiave elettronica di sicurezza.
Il suo design consente di essere utilizzato come se fosse un portachiavi o di essere appeso al collo come un ciondolo, divenendo un oggetto di interfaccia personale per la fruizione quotidiana della Domotica.
Diversi sono stati gli accorgimenti studiati in fase di progetto per assicurare al telecomando un utilizzo intuitivo e gradevole, consono a un ampio spettro di potenziali utilizzatori.
I requisiti di variabilità e flessibilità applicativa hanno suggerito di realizzare una soluzione ergonomica sfruttando sia il contrasto tattile sia quello cromatico e gestendo il bisogno di differenziazione e identificazione dei tasti con alcune scelte iconiche che permettono diverse possibilità di decodifica e di associazione.
Sui tasti è infatti possibile leggere un numero (1, 2, 3, 4) o una figura (punto, linea, triangolo, quadrato) o un concetto (pari, dispari), piuttosto che altre libere associazioni.
Nel caso della versione con chiave elettronica, un sensibile avvallamento ne segnala la posizione: avvicinando questa faccia alla serratura, si può quindi comandare l’apertura della porta e attivare automaticamente lo scenario domotico di “welcome”.
Per consentire all’utilizzatore, seppur saltuariamente, di accedere all’interno del telecomando per la sostituzione delle batterie, è stato previsto un sistema di apertura della scocca molto semplice, che si ottiene ruotando sull’asse l’anello portachiavi: un gesto che può trasformare il telecomando anche in un simpatico gioco ludico antistress.
Ma la connettività senza fili può consentire anche di aggiungere un pulsante di comando ovunque lo si desideri, con immediatezza e senza dover ricorrere a opere murarie, per esempio, utilizzando l’interruttore “wireless” System RF di Gewiss, che comunica con l’impianto domotico grazie a un dispositivo elettronico a radiofrequenza.
La pulsanteria può essere installata su qualsiasi superficie tramite nastro biadesivo, oppure fissata a muro con appositi tasselli.
Il modulo attuatore può trovare invece giusta collocazione nelle esistenti cassette o scatole di derivazione, oppure liberamente nei controsoffitti; varie e ben note problematiche di installazione dovute a superfici vetrate, a muri affrescati o alla presenza di mobilio ingombrante e invasivo vengono così brillantemente risolte.
Oltre a soluzioni universali, sempre Gewiss nella linea Chorus propone anche pulsanterie senza fili a quattro tasti dedicate specificatamente alla gestione dell’impianto antifurto, in cui due tasti sono riservati per l’inserimento/disinserimento dell’antifurto e gli altri due per selezionare una modalità di funzionamento parziale (per esempio, zona giorno o zona notte).
LA FRUIBILITA’ “INTELLIGENTE”
Gli esempi e i riferimenti qui riportati mostrano come sia possibile combinare con successo e in modo intelligente concetti innovativi, soluzioni pratiche e perfezione tecnologica.
La fruizione di queste opportunità deve però essere adeguatamente colta dai progettisti domotici, i quali rompendo con le soluzioni tradizionali e gli schemi del passato devono saper recepire con creatività e vero spirito innovativo le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie.
Questa sfida è già stata colta da LivingTECH (www.livingtech.it), che progettando e sviluppando avanzate soluzioni domotiche propone tra i vari algoritmi software per il controllo e l’automazione dell’abitazione anche la possibilità che i pulsanti possano “intelligentemente” e dinamicamente attribuirsi funzionalità diverse, per esempio, a seconda dello specifico momento temporale (giorno/notte), oppure della necessità di modificare alcuni comandi o aspetti funzionali contestuali a uno scenario preconfigurato.
La retroilluminazione persistente dei pulsanti domotici ha senso poi che sia automaticamente esclusa durante le ore diurne o comunque in presenza di sufficiente luce ambientale: come tutti sappiano, oggi viviamo in tempi moderni in cui gli sprechi, soprattutto quelli energetici, devono essere banditi.
Estratto da un mio articolo pubblicato sulla rivista Digital Home.
>>> Scarica documento